Castello e Porte Urbiche

Da DPCServizi | Sab, 05/06/2023 - 10:45
Nella parte più interna del monte sorge il Castello di origine longobarda (VII secolo) che domina tutta la parte bassa. L'intero complesso sarebbe stato costruito sui resti di una fortezza o di un tempio romano. La sua pianta è irregolare, munita di un cortile interno, più arcaico e di forma quadrangolare, e uno più esterno, irregolare, dovuto all'ampliamento fatto eseguire da Onorato II Catani fortificandone anche la cinta esterna con l'innalzamento di altre torri. I diversi ampliamenti sono ben visibili sulla facciata esterna realizzata interamente in pietra locale, sulla quale è anche presente un piccolo balcone forato utilizzato, in caso di attacchi, per rovesciare olio bollente sui nemici. Il castello controlla la piana di Fondi e di Monte San Biagio, eccellente luogo di vedetta per i pericoli che giungevano dal mare e dalle terre limitrofe. Sul lato sud-ovest, nella parte più arcaica del complesso, sorge il grande torrione a pianta triangolare, uno dei pochi esempi esistenti in Europa. In prossimità dello stesso castello ed inserite nella originaria cinta muraria, sorgono le porte urbiche, esse erano tre: Porta Castello, realizzata su vicolo castello che da via Roma, mediante un'asse verticale, permetteva di giungere al castello, Porta San Rocco, visibile accanto al palazzo comunale, era in origine Porta Sant'Antonio Abate, la cui chiesa era posta proprio al di sopra della porta urbica, Porta San Vito, così chiamata perché rivolta verso il feudo di San Vito. Di queste porte, due delle quali smontate all'avvento del 1900, restano le sole imposte delle arcate originarie. Le porte urbiche immettevano in un'unica galleria medievale percorribile, il cui tratto meglio conservato e quello visibile tra Piazza Verone e Porta San Vito. Tale galleria, costituita da arcate in successione interamente realizzate con pietre di varie pezzature e con aperture per le guarigioni armate di vedetta, erano dei classici passaggi coperti, rinforzati all'esterno da contrafforti, da cui vari vicoli consentivano, e consentono tuttora, di risalire verso il centro alto per giungere velocemente al castello.

Torre dell'Epitaffio

Da DPCServizi | Sab, 05/06/2023 - 10:21
Al km 109,400 della via Appia si incontra il complesso detto dell'Epitaffio. Si tratta di un monumento realizzato con pietra calcarea affiancato da una torre e da una porta d'ingresso sotto cui passava l'antica via Appia che scendeva da Piazza Palatino (Terracina). Il monumento è costituito da un basamento realizzato con blocchi di maggiori dimensioni di tipo più arcaico (forse un altare pagano), mentre l'alzato con quattro cariatidi a volto maschile, iscrizione centrale, modanature e blocchi di minori dimensioni sono pertinenti a modifiche apportate nel 1568. L'opera affianca, come accennato, la nota Torre 'avvistamento voluta dal papa Sisto V perché confine dello Stato Pontificio La Torre è costituita da un corpo parallelepipedo impostato su un basamento troncopiramidale; l'alzato termina con una merlatura aggettante all'esterno. Su ciascun lato dell'alzato sono visibili due finestre, mentre su tre lati sono porte d'accesso alla struttura. La torre è realizzata con pietre di pezzatura piccola e media, con angolari squadrati anch'essi in pietra locale, ricoperti in origine da stucco, di cui sono ancora visibili i resti; fino al 12 gennaio 1927 l'Epitaffio segnava anche il confine politico tra Lazio e Campania. L'area compresa tra la torre di Portella e l'Epitaffio, ca. 1.000 ettari, risultava terra neutrale e sfuggiva alla vigilanza della gendarmeria pontificia e borbonica per cui il brigantaggio ne beneficio per i propri interessi. A segnare fisicamente il confine tra chiesa e regno di Napoli erano vari cippi lapidei, ancora visibili sul terreno, con inciso il giglio mal lato di Napoli e le chiavi incrociate sul lato verso Roma. Sotto uno di questi segnacoli è stato rinvenuto recentemente un grosso disco bronzeo con rappresentati i simboli dei due stati confinanti.

Torre di Portella Borbonica

Da DPCServizi | Sab, 05/06/2023 - 10:04
Lungo la SS. Appia si incontra, al km 112.300, la Torre di Portella. La costruzione è costituita da due torri realizzate in mattoni unite da un passaggio scoperto, sotto cui è una volta a tutto sesto ribassata, al di sotto della quale passava l'antica via Appia, di cui recentemente è stata riportata alla luce una piccola porzione del lastricato. Tale torre ha segnato fino al 1860-70 confine fisico del regno di Napoli. Il Passo di Portella sin dall'antichità ha avuto un ruolo preminente nella storia della zona: nel 315 a.C. i Sanniti vi furono sconfitti dai dittatori romani Quinto Fabio e Quinto Aulio e ricordato da T. Livio come Lautulae (luogo con molte sorgenti). Nel 1400 la Portella era così ben fortificata che il re di Napoli non riuscì ad espugnarla in seguito, nel 1738, la figlia di Federico Augusto re di Polonia fu accolta qui in grande stile per incontrare il suo futuro sposo Corrado III di Napoli. Eventi analoghi ebbero per protagonisti 'Arciduchessa d'Austria e Carlo III.

Porta Napoletana

Da DPCServizi | Gio, 05/04/2023 - 16:00
Edificata nel 1511-1519 da manovalanze lombarde, sorge ancora oggi praticamente intatta lungo la Via Appia, rivolta verso meridione. L’imponente costruzione consta di un corpo centrale con due massicci torrioni laterali di forma semicircolare. La scritta incisa su uno degli stipiti (“si paga gabella”) indica la funzione di barriera doganale svolta in epoca rinascimentale dall’ingresso fortificato. Venne ristrutturata e rinforzata nel 1700 e restaurata nel 1991.